Nasce a Pesaro il 29 febbraio 1792 in un’epoca tra le più feconde di eventi storici e artistici. Trascorre nella città natale i primissimi anni dell’infanzia per poi trasferirsi a Bologna dove viene affidato al maestro Angelo Tesei, allievo di Stanislao Mattei, il più noto compositore bolognese dell’epoca, e diviene abile suonatore di viola e accompagnatore al cembalo. Nel 1806 viene ammesso al Liceo Musicale dove completa gli studi di violoncello, pianoforte e contrappunto.
In questi anni il genio pesarese compone le prime musiche e già nel 1812 saranno ben cinque le opere rappresentate tra le quali la grande opera comica in due atti La pietra del paragone, melodramma giocoso che debutta al Teatro alla Scala di Milano e conquista il favore del pubblico.
Il 1813 rivela il genio di Rossini, il “Napoleone di un’epoca musicale” come lo definisce Giuseppe Mazzini: a Venezia il 22 maggio debutta L’Italiana in Algeri, dramma giocoso in due atti appartenente al genere dell’opera buffa, che ottiene subito un ottimo successo. Ancora oggi, insieme a Il barbiere di Siviglia (1816) e al Guillaume Tell (1829), è una delle opere più rappresentate nei repertori di tutti i teatri lirici.
Scrisse trentanove opere di rilievo in diciannove anni prima del suo improvviso abbandono del teatro nel 1829, tra le quali, oltre a quelle già citate, La gazza ladra (1817), La Cenerentola (1817), Semiramide (1823); seguirono decenni in cui Rossini abbandonò l'attività compositiva a livello professionale. Morì nel 1868 nella campagna parigina di Passy, dove si era ritirato a vita privata.