Leonardo Falanga:

Leonardo Falanga: "L’innovazione al servizio degli altri"

Il giovane maker diciottenne di Nocera oggi frequenta il Mit e la Silicon Valley: è uno degli ospiti della tappa salernitana del Festival delle Generazioni in tour.

22/06/2017

Si definisce “maker, appassionato di robotica, intelligenzaartificiale, aeromodellismo”, e il suo motto è “Prova, sbaglia, ricomincia!”.Lui è LeonardoFalanga, classe 1999 di Nocera Inferiore (Salerno). Iscritto al quarto annodel liceo scientifico, ha già viaggiato e fatto esperienza in varie parti delmondo: una su tutte? Quando, insieme con la fidanzata Valeria Cagnina – checondivide le sue stesse passioni – è stato selezionato dal Mit di Boston per unsummer camp per imparare a creare una start up. “Il mondo della robotica edell’ingegneria effettivamente non è così aperto ai ragazzi della nostra età,ma io mi ci trovo bene – spiega Leonardo –. So già che da grande sarò uningegnere elettronico, un imprenditore della Silicon Valley. Creerò una startup nel mondo tecnologico e darò vita a un prodotto”.

Il primo braccio robotico, Leonardo l’ha inventato a 6 annidopo avere visto una ragazza senza un arto superiore. A 16 anni ha sviluppato“Never Alone”, una app contro la violenza sulle donne. “Dal braccio all’app,nei miei progetti cerco sempre di mettere l’innovazione al servizio deglialtri. Voglio creare prodotti utili, che migliorino la vita delle persone: ilmio desiderio è aiutare attraverso il mondo digitale”. A 17 anni, con Valeria,ha costruito un robot via Skype, perché la ragazza abita ad Alessandria, a 800chilometri di distanza. “La mia forza è la passione – spiega Leonardo –.Intorno a me vedo tanti coetanei che, di fronte agli ostacoli, si arrendono. Iono: io provo, e se sbaglio ricomincio, fino a quando non sono soddisfatto.Voglio dire a tutti che, quando si ha una passione, non serve avere tantisoldi. Quello su cui mi concentro, piuttosto, sono le relazioni, perché creanoinnovazione. Lo scambio proficuo di idee e contatti, sono quelli i mieistrumenti”.

Leonardo sarà uno degli ospiti della tappa di Salerno delFestival delle generazioni in tour, la kermesse organizzata dal sindacato deipensionati della Cisl in calendario nella città campana venerdì 23 giugno.Interverrà al convegno “Ma in che webviviamo? ” (Sala Pasolini, dalle 9.30). “Utilizzo tutti i social: Facebook,Twitter, Instagram, Snapchat, Linkedin soprattutto: attraverso di essicostruisco relazioni, li uso molto per lavoro”. Quando parla di social liparagona a un’auto: è necessario saperli maneggiare adeguatamente per averegrandi prestazioni. Perché un utilizzo improprio può essere pericoloso, e fal’esempio del fenomeno Blue Whale: “I social sono strumenti: come tali, tuttodipende da come li utilizzi. Possono fare danni ingenti, ma anche creare cosefantastiche”. Secondo Leonardo, è necessario che anche la scuola formi igiovani per un utilizzo adeguato dei social: “Le informazioni, però, devonoarrivare dalle persone giuste, non da persone che s’improvvisano esperte delsettore”.

Nonostante la giovanissima età, la carriera di Leonardo è incammino: merito, anche, del sostegno della famiglia. “Sanno che ho tantepassioni e tanti hobby, si chiedono sempre cosa sto architettando – sorride –.Per il resto sono un ragazzo normale: ho una ragazza, mi piace volare sugliultraleggeri. E poi c’è la scuola”. Scuola che, secondo il ragazzo, potrebbefare molto di più: “Su certi temi è ferma: per esempio, non capisce quello chenoi facciamo. Fatica a comprendere le nostre inclinazioni e passioni, chetalvolta ci portano a viaggiare. Ma così come gli insegnanti non riescono acapire gli studenti, anche gli studenti non capiscono gli insegnanti. Quelloche posso dire è che non mi sono sentito molto appoggiato dalla scuola inquesto mio percorso”.

Fonte: Redattore Sociale