Interviste impossibili
L’incontro-intervista è un bel gioco, un pretesto per ragionare sull'oggi fingendo di raccontare cose di ieri. È mettere a confronto sensibilità apparentemente lontane, eppure legate dall'amore per il teatro, dall'ironia, dal disincanto, dalla ferma convinzione che la comicità è quanto mai necessaria per far discorsi seri, e non imprigiona gli spiriti artistici che, senza rimozione dei propri tormenti e senza rinunciare alla profondità, la scelgono e la agiscono. Così i cenni alla biografia rossiniana e alle esperienze artistiche del grande, fortunato eppure travagliato, genio musicale, divengono metafore che si aprono a divertite quanto serie considerazioni sulla nostra contemporaneità.

Temi quali il passaggio di generazione, la partecipazione, la rappresentanza, la passione e la competenza, il genio e la fuga, la responsabilità, appaiono in filigrana nella chiacchierata dei due interlocutori che se pure partono da posizioni diverse, finiscono per concordare, ad esempio, sulla necessità di un ufficio di pubbliche raccomandazioni utile a favorire i talenti e a smascherare i nepotismi.

Ugualmente inteneriti dalla irruenza dei giovani e dalla nostalgia dei vecchi che difficilmente sfuggono alla morsa di un destino che li vuole o gabbati o abbandonati, i due si riconoscono, si annusano, si provocano e punzecchiano, mantenendo l’anacronistico eppure sempre elegante “voi”, senza mai perdere quell'afflato umano che affratella chi crede che la buona arte, se pure non salverà il mondo, sicuramente lo renderà migliore.

con
Michele Mirabella
Gioachino Rossini
Gabriele Duma


La comunicazione sarà resa accessibile alle persone non udenti attraverso l'interpretazione simultanea nella Lingua Italiana dei Segni.